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31/03/2022

Chiara Laghi confermata Presidente di Confcooperative Cultura Turismo Sport ER

 

L’elezione avvenuta all’assemblea svoltasi al Palazzo della Cooperazione di Bologna.

“La pandemia ha mostrato la vulnerabilità dei nostri settori; svolgono una funzione fondamentale per la società, chiediamo che venga pienamente riconosciuta”.

L’assessore Corsini: “Sport e cultura sono un volano per il turismo regionale”.

 

Bologna, 30 marzo 2022 – Chiara Laghi è stata confermata all’unanimità presidente di Confcooperative Cultura Turismo Sport Emilia Romagna, la federazione regionale che riunisce 148 cooperative attive nei tre diversi settori, con 9.232 soci, 1.287 addetti e un volume d’affari di 50 milioni di euro. L’elezione è arrivata al termine dell’assemblea regionale della federazione svoltasi questa mattina al Palazzo della Cooperazione di Bologna, nel corso della quale sono intervenuti (tra gli altri) l’ex CT della Nazionale di Pallavolo Mauro Berruto, il direttore del Centro Studi e vicesegretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna Guido Caselli e l’assessore regionale a Turismo e Commercio Andrea Corsini.

I lavori sono stati aperti dal saluto del presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza, mentre le conclusioni sono state affidate alla presidente nazionale di Confcooperative Cultura Turismo Sport Irene Bongiovanni.

Faentina, 44 anni, fin dall’inizio della sua attività professionale impegnata nella cooperazione culturale con particolare attenzione alla collaborazione con enti pubblici ed ecclesiastici, Chiara Laghi inizia così il suo secondo mandato alla presidenza della federazione regionale che ha guidato negli ultimi 4 anni, nel corso dei quali ha ricoperto anche l’incarico di vicepresidente nazionale.

“La pandemia ha mostrato la vulnerabilità dei nostri settori, spesso a torto considerati non essenziali. Noi riteniamo invece che cultura, turismo e sport abbiano una funzione fondamentale per la nostra società, anche in termini di prevenzione di problemi sociali, sanitari ed educativi. Una funzione che va pienamente riconosciuta” ha dichiarato Chiara Laghi, riconfermata presidente di Confcooperative Cultura Turismo Sport Emilia Romagna. “Sono stati anni molto difficili, le nostre imprese sono diminuite e, rispetto al periodo pre-pandemia, i fatturati si sono fortemente ridotti a causa dello stop generalizzato a quasi tutte le attività. Non bastasse – ha aggiunto Laghi - adesso ci troviamo a fare i conti con i rincari energetici e in generale con l’inflazione, che indurrà le famiglie a ridurre ulteriormente l’accesso ai servizi offerti dalle nostre imprese”. Tuttavia, la riconfermata presidente ha voluto porre l’accento puntando sull’ottimismo che deve caratterizzare questi settori. “Non possiamo più limitarci a svolgere l’attività di rappresentanza istituzionale, come fatto in questi anni – ha chiosato Laghi – perché, anche alla luce delle opportunità aperte dal PNRR, siamo chiamati come Federazione ad essere propulsori e promotori di progettualità e iniziative capaci di mettere insieme territori, settori produttivi diversi, competenze e tecnologie. Come accaduto con i recenti Bandi Borghi o con strumenti come l’Art Bonus, la funzione della cooperazione culturale, del turismo e dello sport è quella di farsi strumento di co-progettazione al servizio delle nostre comunità”.

“Lo sport e la cultura rappresentano elementi fondamentali della nostra offerta turistica regionale, soprattutto in chiave di marketing territoriale – ha detto nel suo intervento Andrea Corsini, assessore regionale a Turismo e Commercio -. Pensiamo, ad esempio, ai 100 grandi eventi sportivi che ospiteremo quest’anno, a partire dalla Formula 1 a Imola con l’indotto che genera, e al boom che hanno conosciuto i cammini religiosi e spirituali, per i quali abbiamo sottoscritto un apposito accordo con la Conferenza episcopale. È soprattutto in ambiti come questi che la cooperazione può contribuire allo sviluppo dei territori, nonostante tutte le difficoltà che questi settori hanno vissuto negli ultimi due anni”.

 

CULTURA, TURISMO E SPORT: FOCUS UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

Secondo i dati del Registro imprese elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna, negli ultimi 6 anni (2015-2021) la cooperazione nei settori cultura, editoria, turismo e sport in regione ha registrato una riduzione del numero di imprese (-12,1%, scese a 695) in linea con la flessione generale di tutte le cooperative (-11,4%, pari a 4.562). In controtendenza, in termini positivi, il numero degli addetti che per le cooperative emiliano-romagnole di questa filiera ha conosciuto nel periodo 2015-2021 un aumento del +19% (+8,3% nel raffronto sul 2020), contro una sostanziale tenuta (+0,2%) per gli addetti nel totale delle cooperative (242.074) e un aumento leggermente più contenuto rispetto al totale imprese di tutti i comparti interessati (+17,2%). 

A trainare questa crescita è stato indubbiamente il settore sportivo, che negli ultimi 6 anni ha registrato un vero e proprio boom di addetti nelle cooperative (+127%), seguito da media ed editoria (+66%) e da cultura (+22%).

Per quanto riguarda i fatturati, tra il 2016 e il 2019 si è registrato un incremento del 2,5% per le cooperative (+6,8% per il totale della filiera), ma il lockdown del 2020 ha penalizzato fortemente i bilanci di queste imprese che in un solo anno (confronto 2019-2020) hanno registrato una riduzione del 24,3% per le cooperative e del 20,4% per le altre forme di impresa.

“La sfida del futuro per questi settori si gioca principalmente nella capacità di rispondere alle richieste di nuovi lavori che provengono dal mercato – ha spiegato nel suo intervento Guido Caselli, vicesegretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna -. Il 46% dei profili professionali richiesti dalle imprese sono irreperibili, spesso per carenza di competenze: mancano data analyst, esperti di realtà aumentata, di blockchain… mancano soprattutto quelle competenze in ambito digitale che oggi rappresentano un requisito fondamentale anche per chi lavora nella cultura, nel mondo dell’editoria, nel settore del turismo e dell’ospitalità così come nello sport. La crescita di questi comparti passa soprattutto dalla capacità di trovare risposte a questa esigenza di nuove competenze”.