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12/02/2015

LE PROPOSTE DELLA COOPERAZIONE PER LE POLITICHE DI WELFARE ABITATIVO E SOCIALE

“Housing Sociale Cooperativo. Complessità sociale e nuovi bisogni: la proposta della cooperazione per le Politiche di Welfare abitativo e sociale”: con questo convegno promosso dalle Centrali cooperative dell’Emilia Romagna con il patrocinio della Regione e in programma venerdì 13 febbraio alle ore 9.00, a Bologna, presso la Sala Convegni di Confcooperative in Via Calzoni 1/3, la cooperazione mette in campo un modello di progettazione integrata. Una proposta basata cioè sull’integrazione tra diversi settori e funzioni, al fine di rispondere alle esigenze dell’abitare e del vivere in ambiente urbano manifestate dai cittadini.

Coordinati da Massimo Mota, presidente AGCI Emilia Romagna, i lavori inizieranno con l’intervento introduttivo di Francesco Milza, presidente Confcooperative Emilia Romagna, e proseguiranno con il saluto di Elisabetta Gualmini, Vicepresidente della Regione e Assessore alle Politiche di Welfare e Abitative. Ugo Baldini e Giampiero Lupatelli di CAIRE presenteranno il report conclusivo del progetto “Housing Sociale e Co-Housing Cooperativo”. Una lettura critica del rapporto sarà affidata al Professor Stefano Stanghellini, ordinario di Estimo e valutazione economica del progetto all’Università IUAV di Venezia, mentre Riccardo Malagoli, Assessore alle Politiche Abitative del Comune di Bologna – delegato ad intervenire per Anci Emilia Romagna, esprimerà la posizione degli Enti Locali. Le conclusioni saranno delineate da Giovanni Monti, presidente Legacoop Emilia Romagna.

Con lo studio che verrà presentato nell’ambito del convegno, la cooperazione intende proporre una rapida integrazione tra funzioni abitative a tutto tondo (compresi i relativi servizi di organizzazione dell’utenza, non solo abitativa, ma anche i servizi e i consumi sociali e culturali-ricreativi) quale principio generale e diffuso delle politiche pubbliche e di spesa in ragione dell’impatto di ogni singola iniziativa. Si tratta di un’analisi che parte dai bisogni e dai cambiamenti in atto per valutarne effetti e conseguenze e, quindi, suggerire ma anche richiedere alle Istituzioni nuove modalità di intervento.