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10/09/2022

Le strade longobarde si incontrano a "Parma"

 

Dal fiume PO al mare i longobardi hanno lasciato una traccia indelebile nelle civiltà a cavallo dell'Appennino tosco emiliano. L'Associazione Culturale G. Micheli ha promosso un incontro con i rappresentanti tedeschi per porre la prima pietra per la realizzazione di un progetto comune.

 

Di Lamberto Colla Parma, 10 settembre 2022 - Non è un caso che l'incontro italo-tedesco sia stato promosso dalla associazione culturale G. Micheli, infatti fu Giuseppe Micheli in persona a proporre di unire, in un'unica regione le terre del Po: dall'appennino alla città Porto di Luni, che il prossimo anno festeggerà i 2.200 anni, 5 anni dopo la analoga celebrazione della ricorrenza della fondazione di Parma.

La Strada Longobarda, ricorda la grande storia di questo popolo nordico che oltre 1.000 fa partì  dalla Scandinavia per arrivare in Germania, poi in Pannonia, per entrare in Italia e insediarsi nella pianura Padana, ha vissuto ieri a Parma una giornata molto significativa.

Con la partecipazione di una delegazione tedesca, guidata dal vice presidente della Strada Longobarda Europea, Frank Andraschko (archelogo) docente della Università di Amburgo, con al seguito il Comandante d'imbarcazione Kraus Former ed il capo ingegnere Erch Kirshneck,  si è tenuto, nella sala conferenze di Confcooperative su iniziativa della Associazione Giuseppe Micheli, un convegno che ha dato un respiro europeo alla iniziativa avviata a Parma già da alcuni anni. 

Insieme al Direttore di Confcooperative Andrea Gennari ed al presidente della Associazione Micheli Eugenio Caggiati, erano presenti anche i sindaci di Corniglio e Monchio con il presidente della Comunità del cibo di crinale Italo Pizzati, con il presidente del Parco letterario Attilio, Bernardo e Giuseppe Bertolucci Corrado Mansanti, e con Alessandro Cardinali del Gal del Ducato in quanto i Longobardi usarono i quattro passi dell’Appennino parmense per arrivare fino alle porte di Roma. 

In mattinata, la delegazione tedesca, si era incontrata con Meuccio Berselli, direttore di AIPO, in quanto rappresentante della più importante via d’acqua nazionale e genitrice della pianura padana.

Nella sala convegni di Confcooperative Parma, alla presenza di un moderatore d'eccezione, il professor Giovanni Ballarini e il supporto del professor Alberto Spisni, si è giunti alla conclusione di promuovere nuovi e più intensi scambi culturali, tra Italia e Germania, per approfondire la ricerca di un periodo storico straordinario, il Medioevo, che tanto ha lasciato nella nostra terra.

 

Il dibattito è stato arricchito dagli interventi dell'illustre professor Gianluca Bottazzi, il quale ha illustrato come sia radicata ancora la presenza longobarda, dai toponimi ai casati , come i Canossa, i Pallavicini, i Malaspina e gli Obertenghi per citarne alcuni. E se della storia dell'epoca precedente si conosce qualcosa lo si deve, aggiunge lo storico, alle trascrizioni dei monaci longobardi.

Il professor Ballarini ha aggiunto alcuni aneddoti, come quello riportato da Marziale secondo il quale a Roma, attraverso Luni, arrivava un formaggio enorme con incisa una LUNA; di fatto un antesignano della DOP moderna, facilmente riconducibile all'antico "Parmigiano" che dalle floride terre della pianura padana raggiungevano la città eterna partendo proprio dal porto di Luni. 

 

Quella strada che proprio i Longobardi  riaprirono per avere lo sbocco al mare.

 

In breve sintesi, l’incontro con la delegazione tedesca ha sancito la partenza di un progetto che, in vista dei 2.200 anni del porto romano di Luni, approfondirà i rapporti tra Parma e Luni anche con il contributo di un coordinamento fra le quattro strade storiche che attraversano il nostro Appennino.