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07/11/2014

CONFCOOPERATIVE CHIEDE UNA NUOVA STAGIONE POLITICA PER LO SVILUPPO, IL LAVORO E IL WELFARE

(Bologna, 6 Novembre 2014). “Con la prossima legislatura regionale si deve aprire una stagione politica ed istituzionale nuova, che segni una netta discontinuità rispetto al passato e sappia abbandonare i vecchi schemi per innovare con coraggio norme, prassi, relazioni e organizzazioni, così da affrontare la sfida della crisi”: è quanto ha affermato Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna (1.700 imprese, oltre 270.000 soci, 71.000 addetti, 12,5 miliardi di euro di fatturato), incontrando i candidati alla presidenza della Giunta regionale Stefano Bonaccini, Alessandro Rondoni e Alan Fabbri.

“Nonostante l'Emilia Romagna sia ancora oggi una delle Regioni più avanzate del nostro Paese – ha aggiunto Milza - se guardiamo all’Europa, essa figura soltanto al 144° posto su un totale di 262 territori per Indice di competitività. Inoltre, secondo le previsioni nel 2014 la disoccupazione raggiungerà il livello record del 9,3% (Scenario Unioncamere ER-Prometeia)”. “Per uscire dal tunnel quindi – ha aggiunto Milza – il prossimo Governo regionale dovrà mettere al centro del proprio impegno la promozione dello sviluppo imprenditoriale, condizione fondamentale per migliorare l’occupazione. Un obiettivo che però non si può raggiungere soltanto attraendo i grandi investimenti delle multinazionali. Bisogna puntare innanzitutto sulle piccole e medie imprese radicate nel territorio, che creano occupazione stabile e distribuiscono il valore aggiunto a livello locale”.

“In quest’ottica – ha proseguito il presidente di Confcooperative Emilia Romagna – occorre promuovere percorsi di autoimprenditorialità, sia tramite pratiche di start-up, sia attraverso operazioni di workers buyout, per le quali lo strumento cooperativo è particolarmente adatto”.

L’altra grande priorità è la coesione sociale, che può essere salvaguardata attraverso l’evoluzione del sistema di welfare verso un innovativo modello di comunità in cui il principio di sussidiarietà sia finalmente praticato con coraggio, concedendo più spazio alla partecipazione del Privato sociale anche nelle fasi di analisi dei bisogni e di progettazione dei servizi.

Per garantire coesione sociale e territoriale Confcooperative propone altresì alla «nuova» Regione di promuovere, anche tramite un’apposita iniziativa legislativa, le «cooperative di comunità», che rappresentano uno strumento di sviluppo locale utile a mantenere il presidio della democrazia economica, soprattutto nelle aree più svantaggiate.