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04/04/2017

Firmato contratto integrativo delle cooperative sociali

È stato firmato lunedì 3 aprile dalle associazioni cooperative e dalle organizzazioni sindacali di Parma il contratto integrativo delle cooperative sociali. Il nuovo documento, approvato da Confcooperative, Legacoop, Agci, Cgil e Cisl, si pone l’importante obiettivo di “promuovere una buona e stabile occupazione, valorizzare il lavoro sociale favorendo una sempre maggiore professionalizzazione dei soci-lavoratori e supportare la crescita e lo sviluppo della cooperazione di inserimento lavorativo che, a fronte delle nuove fragilità, riesce a dare risposte concrete e qualificate”.
All’incontro erano presenti presenti Alberto Araldi e Loretta Losi per Legacoop Emilia Ovest, Andrea Pisseri e Barbara Carpena per Confcooperative, Brenno Begani per AGCI, Massimo Bussandri e Tilla Pugnetti per CGIL , Laura Scognamiglio per CISL FISASCAT e Elisabetta Oppici per CISL FP.


Il documento tocca i seguenti argomenti:

  • definizione di regole condivise in merito alla retribuzione e all’utilizzo della banca ore al fine di offrire uno modello comune alle cooperative;
  • regolamentazione dell’utilizzo del mezzo proprio per ragioni di servizio;
  • definizione dell’indennità di trasferta per soggiorni fuori sede;
  • inquadramento professionale nell’ambito dei Servizi Socio Sanitari;
  • istituzione di indicatori di un Elemento Retributivo Territoriale (ERT) strettamente correlato, oltre che alla capacità del comparto di sostenere costi del lavoro aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal CCNL, ai risultati ottenuti del comparto nella provincia di Parma in termini di produttività, redditività, qualità, innovazione ed efficienza.


Infine, l’accordo si propone di realizzare un generale miglioramento delle condizioni lavorative anche attraverso la destinazione delle risorse che principalmente saranno finalizzate a incrementare il rapporto tra la qualità del lavoro e la qualità dei servizi erogati.
“In questo senso” si legge nella nota stampa ufficiale “servirà uno sforzo congiunto al fine di rivendicare un più giusto riconoscimento da parte delle committenze del valore e della qualità espressa dalla Cooperazione Sociale che non può essere considerata strumento di compressione dei costi ma organizzazione per la creazione di occupazione e di forme di lavoro e di impresa con forti connotati di socialità”.